Premesso che:
varie fonti di stampa, negli ultimi giorni, hanno riportato la notizia che un giovane italiano residente a Pordenone, Antonio Consalvo, si trova in carcere da 10 mesi nello Sri Lanka;
l’uomo sarebbe stato arrestato nel mese di aprile 2018, per possesso di una modica quantità di marijuana;
Consalvo era di ritorno da un viaggio in Thailandia e si sarebbe trovato in Sri Lanka solo per uno scalo tecnico del volo di rientro;
da notizie pervenute all'interrogante, l’italiano sarebbe rinchiuso in una cella con circa altri ottanta detenuti, a riprova delle pessime condizioni delle carceri cingalesi;
nonostante la prolungata carcerazione preventiva, Consalvo non sarebbe stato sottoposto a nessun processo e si vedrebbe confermato settimanalmente lo stato di fermo senza la garanzia dei minimi diritti garantiti, secondo gli standard italiani, europei ed occidentali ai reclusi;
il carcere, secondo quanto riferito dalla madre, non fornirebbe neanche cibo ai detenuti che sarebbero costretti a pagarsi i pasti;
i genitori del giovane sono in contatto con l’Ambasciata italiana di Colombo, unica fonte di informazione disponibile;
in un recente messaggio di posta elettronica i funzionari dell’Ambasciata avrebbero comunicato alla famiglia di non riuscire più ad avere aggiornamenti, né dal carcere, né dall’avvocato, sulle condizioni del detenuto;
durante la detenzione, il giovane, sempre secondo quanto riferito dalla madre agli organi di stampa, sarebbe stato maltrattato ed insultato;
la madre di Consalvo ha inoltre denunciato la mancata mobilitazione delle autorità italiane sul caso che ha coinvolto il figlio;
l’unico Trattato vigente in materia di giustizia ed estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica Democratica Socialista dello Sri Lanka è la convenzione italo-britannica, atto ormai datato perché adottato il 5 febbraio 1873,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti riportati in premessa;
in caso affermativo, se non intenda promuovere ogni iniziativa volta, in primo luogo, a far sì che i diritti del cittadino italiano Antonio Consalvo, detenuto da oltre dieci mesi in Sri Lanka, siano rispettati dalle autorità cingalesi e, in secondo luogo, a individuare ogni utile procedura che consenta, in tempi ragionevoli, una positiva soluzione della situazione esposta.